Cass. Sezioni Unite n. 11550 dell’ 8 aprile 2022
Verbale di contravvenzione stradale – invalidità della notifica – necessità di impugnare tempestivamente il verbale nonostante la notifica nulla – insussistenza – decadenza dal potere impositivo
Cass. Sezioni Unite n. 11550 dell’ 8 aprile 2022: “La nullità della notificazione del verbale di accertamento di infrazione del codice della strada può dirsi sanata per il raggiungimento del relativo scopo – che è quello della conoscenza legale dell’atto volta all’utile predisposizione delle proprie difese da parte del destinatario della contestazione – soltanto ove sia proposta una tempestiva e rituale opposizione, avendosi così per realizzato nel processo il risultato pratico cui la valida notificazione è ex lege finalizzata, con conseguente venir meno dell’interesse del destinatario a denunciare lo specifico vizio. Viceversa, se, a fronte della nullità della notificazione della violazione, la proposizione del ricorso in sede giurisdizionale avvenga oltre il termine di legge decorrente dalla data della medesima notifica, non operando la sanatoria, l’opposizione al verbale di accertamento può essere proposta per dedurre unicamente l’invalida notificazione del verbale di accertamento, dovendo l’amministrazione dimostrare che non sia intervenuta la decadenza per l’esercizio del potere sanzionatorio”.
Con questa pronunzia (1) le Sezioni Unite ribaltano la conclusione raggiunta dal medesimo consesso con la sentenza n. 2866/21, secondo cui la sanatoria della nullità della notifica del verbale di accertamento di infrazione stradale si realizza con l’intempestiva proposizione dell’opposizione. Sino a tale intervento del 2021, la giurisprudenza di legittimità era viceversa pacifica nel condizionare la sanatoria della notifica nulla all’esercizio tempestivo del potere di impugnazione. Peraltro, nel caso di contravvenzione stradale la valida notifica è considerata un elemento costitutivo della fattispecie, in mancanza del quale non si completa il procedimento con relativa decadenza del potere accertativo che deve essere esercitato in un termine perentorio (Cass. SU 22080/17). Le ultime Sezioni Unite, superando l’arresto del 2021, ribadiscono la fondatezza della tesi originaria, sostenendo poi che l’opposizione tardiva può essere proposta solo per far valere l’invalidità della notifica, che se accertata comporta la decadenza dal potere impositivo.
La Procura generale della Corte di Cassazione aveva depositato requisitoria scritta (2) chiedendo l’enunciazione dei princìpi di diritto poi affermati dalle Sezioni Unite.
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